NON C’È LIMITE DI ETÀ PER GODERE DI MOMENTI DI BENESSERE

Si sono avvicinati con curiosità. Durante la pratica erano assorti e rapiti. Infine felicemente sorpresi. Chi ha detto che nella terza e quarta età non si possa godere di momenti di benessere? Proporre attività a persone in età avanzata può portare loro beneficio, oltre che il sorriso. Condivido un’esperienza concreta con voi.

L’approccio – “Gin cin cosa?”. “Possiamo vedere quelle ciotole?”. L’incontro che abbiamo proposto nella casa di cura non era dei più facilmente comprensibili per persone ben oltre gli ottant’anni. Eppure gli ospiti presenti non si sono spaventati nell’approcciare una sessione di Bagno sonoro con campane tibetane e Jin Shin Jyutsu. Chi sulla sua sedia a rotelle, chi sulle seggiole, in semicerchio si sono messi in gioco. 

La pratica – È stato sorprendente vedere con quanta attenzione e coinvolgimento sono state seguite Beatrice e Sonia. “Abbiamo proposto qualcosa di semplice – spiegano le operatrici olistiche – ognuno a suo modo ha vissuto i suoni delle campane e messo in pratica gli esercizi suggeriti. Non serve eseguire tutto alla perfezione. Anche senza volontà attiva ci si rilassa in modo naturale”.

Le reazioni – Con piacere abbiamo scoperto che una signora che solitamente non parla si è messa a chiacchierare con la vicina di posto. Così come alcuni ospiti con difficoltà di attenzione sono riusciti a vivere l’intera esperienza di circa un’ora. Abbiamo visto sui volti dei partecipanti grande serenità. “Indipendentemente dal grado di capacità cognitive e di movimento, queste attività riequilibrano mente e corpo”, spiega Beatrice.

L’ambiente – Portare le proposte nei luoghi di cura è importante perché l’anziano si sente a casa, protetto. Può affrontare l’esperienza accompagnato da chi tutti i giorni lo segue nella struttura. Se invece gli ospiti hanno le possibilità di uscire, scoprire luoghi speciali può essere un ulteriore valore aggiunto.

La famiglia – L’invito è di coinvolgere anche i parenti, che possono trovare nelle attività nuovi stimoli per vivere momenti di qualità con le persone care. Quante volte ci capita di annoiarci e non avere argomenti quando andiamo a trovare gli anziani? Queste pratiche possono far felici nello stesso momento persone di tutte le età.

“Inoltre può essere un nuovo modo per prendercene cura – continua Sonia – il semplice tenere la mano, con il Jin Shin Jyutsu, può essere anche un modo per ritrovare quel contatto fisico che alla persona anziana spesso manca. Queste semplici pratiche si possono ripetere anche in autonomia”.

Un supporto – “Non si fanno miracoli o magie e soprattutto non ci si vuole sostituire alla medicina – sottolineano Sonia e Beatrice – ma vediamo risultati importanti”. Queste attività aiutano ad alleviare quei fastidi che si vivono nella quotidianità, come l’insonnia o la difficoltà nella digestione. Possono inoltre essere un supporto in presenza di malattie importanti, come la demenza senile. “Calmare e rinforzare la mente, il fisico e lo spirito è un sostegno concreto per affrontare le diverse patologie e cure”.

La convivialità – Indipendentemente dai benefici, queste attività sono un valido pretesto per stare insieme, conoscere persone nuove e sentirsi ancora vivi. Per gli anziani un modo per combattere la solitudine e trovare quei momenti di gioia che, come ci hanno ribadito, spesso mancano.

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